C’è stato un momento in cui tutto si è fermato e molte certezze sono svanite. Quando è scoppiata la pandemia Esselunga e le sue persone si sono trovate in prima linea a dover garantire un servizio essenziale per la comunità, reagendo agli eventi con forza e determinazione.

È arrivata l’ora della ripartenza, ma non è possibile farlo senza guardarsi dentro e fare tesoro dell’esperienza vissuta.

Il progetto CICATRICI MILANO ha reso possibile un percorso di riflessione che ha prodotto un insieme di testimonianze, permettendo la realizzazione di una statua, la Venere di Milo di Esselunga.

Alcuni dipendenti, dai grafici ai cassieri, dai responsabili di negozio ai manager, hanno ripercorso i drammatici giorni del primo lockdown e si sono confrontati sulle loro diverse esperienze: la Venere indaga gli stati d’animo di quel periodo surreale e getta un ponte verso il futuro. 

La statua realizzata al termine del percorso porta i segni della rabbia e del dolore, testimonia il disorientamento profondo che si è tramutato in paura per sé e per i propri cari, lo smarrimento del sentirsi un pericolo per chi si ama, la sofferenza del dover stare separati, la paura di dover affrontare la pandemia.

L’opera evoca le immagini impresse nella memoria di tutti degli scaffali vuoti e dei carrelli in coda ma rappresenta anche la fiducia nel futuro e un forte senso di collaborazione.

Ora si può ripartire. La Venere di Esselunga simboleggia una squadra e guarda avanti con rinnovata fiducia.