Giuditta “Gilli” Ravalli

Spirito creativo che ama ogni forma di arte”.
Definizione che amo fortemente, specchio del mio costante desiderio di scoprire attività nuove che mi permettano di esprimere me stessa, facendo tesoro delle sensazioni vissute e coltivando con cura la mia curiosità.
Ho trascorso la mia infanzia immersa nella natura, capolavoro artistico per eccellenza, crescendo con un legame indissolubile a quell’ambiente così puro, incontaminato e meraviglioso nella sua semplicità, una connessione che mi ha sempre trasmesso un profondo senso di quiete.
La stessa quiete dei posti del mio cuore la ritrovo nell’arte e nel desiderio di sperimentare tecniche nuove per conoscere me stessa, ogni volta sotto una luce diversa.
Osservazione, curiosità, attenzione al dettaglio sono tre aspetti fondamentali della mia personalità che plasmano il mio modo di creare: trovo una profonda soddisfazione nel realizzare copie fedeli dei soggetti che scelgo, con una precisione di replica che nel tempo è maturata fino ad una nuova consapevolezza che si imprime in ogni mio lavoro.

Mente eclettica e artista poliedrica con una predilezione per il disegno a matita, negli anni ho approcciato diverse tecniche e da qualche anno mi sono tuffata nel mondo della stampa 3D, enfatizzando di volta in volta l’aspetto più idoneo ed interessante per il progetto.

La frugalità della tecnologia è risultata perfetta per la realizzazione di simulacri medici utili ai chirurghi per fare pratica pre-operatoria su modelli paziente-specifici, mentre la personalizzazione è stata imprescindibile per una corretta progettazione, o meglio co-progettazione con persone affette da artrite reumatoide, di diversi oggetti di uso quotidiano utili a risolvere alcune delle difficoltà causate dalla patologia.

La precisione millimetrica della tecnologia mi ha condotto in un viaggio nel tempo alla scoperta e alla riproduzione di alcune tavolette cuneiformi, mentre il potere di creare qualcosa dal nulla è quello che mi ha permesso di dare una forma 3D ai disegni ed ai pensieri di un ragazzo autistico. Le infinite potenzialità di stampa 3D mi hanno permesso di collaborare con un ristorante stellato di Milano per la realizzazione di stampi per dolci completamente personalizzati, unici nel loro genere. Ma il binomio che prediligo è senza dubbio “scultura digitale e stampa 3D”, con cui ad esempio ho trasformato dei disegni bidimensionali in vere e proprie statue con una tridimensionalità e con un’anima: due statue raffiguranti il David di Michelangelo e la Venere di Milo hanno prestato la loro
imperfetta e indiscutibile bellezza come tavolozza per le cicatrici dei molti partecipanti che hanno saputo riconoscere la forza del proprio vissuto e che hanno regalato la loro storia per creare un progetto estremamente simbolico esposto in Triennale Milano, CICATRICI.

Scultura digitale e stampa 3D per realizzare un bassorilievo tattile che ha permesso al maestro Andrea Bocelli di toccare con mano, e quindi di vedere, una sua fotografia iconica che lo ritrae a cavallo davanti alla Torre di Pisa; la prima copia di quest’opera si trova nella villa di Andrea Bocelli a Forte dei Marmi, mentre la seconda è stata battuta all’asta dalla fondazione Bocelli, per 8000 € e si trova ora in New Jersey a casa dei due collezionisti d’arte che si sono aggiudicati l’opera.

Con questo lavoro propongo un metodo di percezione dell’arte diverso, nuovo, tattile, sostenibile a tutto tondo, nel tentativo di abbattere un limite, nella speranza di ampliare la condivisione e nel desiderio di esplorare le sensazioni ad essa legate.
L’arte è la massima forma di espressione e di trasmissione delle emozioni, e ciò che mi guida nel mio percorso verso una nuova sfumatura dell’arte è l’idea formidabile che arte e bellezza possano e debbano essere fruibili da tutti, senza limiti.
Come molti, sono costantemente alla ricerca di me stessa, delle mille nuove sfumature che si aggiungeranno al mio ritratto finale, e il miglior modo che conosco per raggiungere e scoprire i luoghi reconditi del mio animo è creando, sempre, qualcosa di nuovo, utile o “semplicemente” di liberatorio.

Sorrido pensando a tutto ciò che ancora voglio creare.

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