Qual è la cicatrice che ha lasciato la pandemia e come possiamo ripartire insieme?   

La pandemia ha travolto la vita di tutti noi. Ecco perché i ragazzi del Bullone, giovani affetti da patologie gravi e croniche, insieme all’artista Giuditta Gilli Ravalli, hanno deciso di mettere insieme – tutti sullo stesso piano – persone, aziende ed enti del terzo settore, in un dialogo che restituisse alla comunità un modo per guardarci con occhi nuovi, accogliere la propria cicatrice e quella degli altri e trasformare questi segni in bellezza.  

Come? Attraverso l’arte e il progetto CICATRICI che, dal successo della prima edizione del 2018, si trasforma e diventa un percorso corale che dona alla città sei statue a grandezza umana. Il David di Michelangelo, la Venere di Milo e la stampa 3D, ancora una volta protagonisti, ma con una veste nuova.  

Chi siamo  

Il Bullone è una fondazione no profit che, attraverso il coinvolgimento e l’inclusione lavorativa di ragazzi che hanno vissuto o vivono ancora il percorso della malattia, promuove la responsabilità sociale di individui, organizzazioni e aziende. I ragazzi si chiamano B.Liver e la loro esperienza genera Il Bullone, un giornale, un nuovo punto di vista che va oltre il pregiudizio e i tabù verso uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. 

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